Foto di Aida Khubaeva su Pixabay |
25 Aprile 2022
Lo proclamano da inizio 2020: “solo la vaccinazione può aiutare contro un'infezione da corona-virus e qualsiasi malattia conseguente”. Già in quel marzo 2020 i fact-checkers ci spiegavano che profilassi e trattamento precoce non potevano avere alcun successo. Trattamenti che da 20 o30 anni erano i consigli standard contro un'infezione, non sono nemmeno più stati menzionati dai medici (parole chiave: vitamina C, vitamina D, zinco, quercetina, Bisolvon o Aeromuc) [=il nostro Fluimucil, cioè comunissima acetilcisteina o NAC - NdT].
Al contrario, i governi hanno condotto una massiccia campagna pubblicitaria sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini, per poi rispondere con divieti, licenziamenti ed esclusione sociale di chiunque ne dubitasse. I nostri media hanno messo a tacere i pochi che facevano domande. E' stata tirata fuori tutta la gamma di calunnie possibili, fino alla "vitamina D antisemita". Chi solleva la questione del gran numero di effetti collaterali e morti causati dalle vaccinazioni, come ha fatto l'ex AD dell'Assicurazione tedesca BKK ProVita, viene licenziato su due piedi.
I tempi però stanno cambiando, almeno negli Stati Uniti.
Il rispettabile e conservatore Wall Street Journal (WSJ) ha espresso la sua preoccupazione per le cattive decisioni normative della statunitense FDA in merito alle vaccinazioni di richiamo (i boosters). Si unisce così anch'esso ad un crescente coro internazionale di voci altamente qualificate e influenti.Il 3 aprile, il Dr. Marty Makary - chirurgo e analista politico della John Hopkins University School of Medicine - nel suo articolo d'opinione "FDA Shuts Out Its Own Experts in Authorising Another Vaccine Booster" ha scritto:
"La scorsa settimana la FDA ha approvato una quarta dose di vaccino Covid per gli americani sopra i 50 anni. Alcuni esperti stessi della FDA non erano d'accordo, ma l'Agenzia li ha semplicemente ignorati."
Eric Rubin, caporedattore del New England Journal of Medicine e membro stesso del "Comitato Consultivo sui vaccini", il mese scorso aveva dichiarato alla CNN:
"Non ho visto abbastanza dati, da poter decidere se qualcuno ha bisogno di una quarta dose".
Il Dr. Cody Meissner, anch'egli membro del Comitato Consultivo FDA sui vaccini, nonché capo della Divisione di Malattie Infettive Pediatriche al Tufts Children's Hospital di Boston, era d'accordo:
"La quarta dose è una domanda senza risposte, per persone con un sistema immunitario normale".
Un terzo membro del medesimo Comitato, il Dr. Paul Offit del Children's Hospital di Philadelphia, si è spinto oltre. Ha dichiarato alla rivista Atlantic, di
"aver consigliato a suo figlio di 20 anni di rinunciare alla prima vaccinazione di richiamo."
Due alti funzionari della FDA, Marion Gruber - direttrice dell'Ufficio di Ricerca e Test sui vaccini - e il suo vice Paul Krause, hanno lasciato la FDA lo scorso settembre, denunciando l'indebita pressione per l'approvazione delle dosi di richiamo e la contemporanea assenza di dati che ne giustificassero l'utilizzo.
È difficile credere che lo statunitense Centers for Disease Control (CDC), abbia approvato la decisione della FDA di autorizzare un 2° richiamo vaccinale, senza nemmeno convocare il suo comitato di esperti esterni e indipendenti in materia di vaccini.
L'articolo del WSJ ha definito
"fugace, debole e di breve durata l'efficacia delle vaccinazioni di richiamo"
Ha fatto notare, che
"né il CDC né il National Institutes of Health (NIH) statunitensi hanno dato la priorità allo studio delle complicanze da vaccino"
e inoltre che
"il metodo di raccolta e analisi dei dati VAERS è incompleto e inadeguato"
In altre parole, il Wall Street Journal ha affermato che gli studi di sicurezza sugli effetti avversi da vaccinazione ad mRNA, finora effettuati, sono incompleti e potenzialmente fuorvianti.
La domanda fondamentale sollevata dall'articolo d'opinione del WSJ è:
"perché le autorità statunitensi non vogliono condurre un'indagine accurata e completa sugli effetti collaterali della vaccinazione mRNA? Potrebbe essere che gli interessi farmaceutici influenzino i processi decisionali della FDA, a loro vantaggio commerciale e a scapito delle considerazioni sulla sicurezza?"
Il British Medical Journal concorda. Il 16 marzo, come abbiamo già riferito, ha pubblicato un articolo in cui si afferma che
"la medicina basata sulle evidenze è stata corrotta dagli interessi aziendali, dalla mancata regolamentazione e dalla commercializzazione del mondo accademico".
Un articolo pubblicato sul New England Journal of Medicine il 5 aprile, ha evidenziato che qualsiasi misurabile effetto protettivo della quarta somministrazione (dai numeri comunque molto ridotti) è scomparso dopo solo otto settimane. Inoltre, un articolo sul Lancet dell'8 aprile ha riconosciuto che le vaccinazioni di richiamo comportano il rischio di effetti collaterali aggiuntivi. Entrambi gli articoli hanno tuttavia evitato di accennare ai palesi problemi legati alla sicurezza, in favore di una debole lode all'ortodossia vaccinale.
Al contrario, l'articolo del WSJ ha posto la domanda più importante:
"C'E' QUALCUNO che prenda effettivamente sul serio la valutazione sull'entità degli eventi avversi, invece di continuare solo a spingere per l'accettazione acritica di un vaccino ampiamente inefficace?"
***