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12 Aprile 2022
Le nanoparticelle lipidiche (LNP) del vaccino sono responsabili dei gravi effetti collaterali e di molte morti? E che ruolo gioca l'mRNA? La sistematica sotto-denuncia di effetti collaterali e decessi da vaccino sta confondendo le carte in tavola!
Lo sviluppo di un farmaco è un procedimento complesso. Il medicinale deve essere efficace contro una determinata malattia, e dovrebbe alleviarla o addirittura curarla. A questo scopo vengono sviluppate delle sostanze attive, le cui modalità d'azione vengono identificate durante approfonditi test di laboratorio. Nella fase successiva, ne vengono studiate le proprietà farmacologiche e tossicologiche, per valutarne la sicurezza. Se il principio attivo può essere classificato come sicuro in una data area terapeutica, viene deciso di quale forma farmaceutica necessiti: compressa, capsula, spray o vaccino.
Per la produzione di una formula farmaceutica, sono necessari ulteriori eccipienti, che di regola sono già noti. La maggior parte di essi è descritta in una Farmacopea (un registro delle sostanze ad uso farmaceutico, ogni nazione ne ha una). Se una sostanza che si vuole usare non è nell'elenco, devono essere presentati gli studi farmacologici e tossicologici che ne dimostrino l'innocuità e la sicurezza. Questo è richiesto anche dalle linee guida europee (GMP) per lo sviluppo di un medicinale: "Linee guida sulla valutazione formale del rischio, per accertare la buona e appropriata pratica di fabbricazione degli eccipienti inseriti nei medicinali ad uso umano" [GMP=Good Manufacturing Practice, cui ogni officina farmacologica è obbligata ad attenersi per legge, NdT].
Tuttavia, nel caso della produzione di vaccini ad mRNA, hanno potuto appellarsi ad una eccezione a tale regola, dato che l'ingrediente attivo, l'mRNA, è instabile.
L'eccezione infatti recita:
§ 1.2 Queste linee guida non riguardano le sostanze aggiunte per stabilizzare dei principi attivi che non possono esistere da soli.
Le nanoparticelle lipidiche (LNPs) utilizzate nella produzione di questi vaccini mRNA, sono di nuovo utilizzo nello sviluppo di prodotti vaccinali, e ci sono pochissimi dati di sicurezza disponibili per questa classe di sostanze. Tuttavia, esse sono necessarie se si vuole stabilizzare l'mRNA per trasportarlo nel suo punto d'azione. Gli LNPs utilizzati - AL-0159 e AL-0315 - sono delle ammine terziarie, fornite da vari produttori in tutto il mondo. Durante le mie ricerche sui loro dati di sicurezza, tutti i produttori consultati mi hanno dichiarato che la loro produzione segue sì le condizioni del GMP, ma che le loro sostanze non erano state ideate per un uso sugli esseri umani. Erano invece destinate esclusivamente a scopi sperimentali.
Cosa riferiscono i produttori di ingredienti per vaccini
Un produttore, la Echelon Biosciences Inc., mi ha risposto solo dopo averli minacciati di effettuare test tossicologici in Germania. Il "Vicepresidente alla Produzione" di questa azienda americana si è allora prodigato a spiegarmi che entrambe le sostanze sarebbero state a disposizione solo della ricerca sperimentale. E ci ha tenuto a dirmi che per lui, così come per gli altri produttori, era molto importante informarmi del fatto, che le loro sostanze non erano state fornite ad alcun produttore di vaccini come la BioNTech Pfizer.. (la mail è a disposizione!).
Da dove viene questa paura, letteralmente percepibile nelle risposte di tutti i produttori che ho contattato? Se queste sostanze fossero innocue, ci si dovrebbe piuttosto vantare, di rifornire questo o quell'altro produttore di vaccini. Invece, i produttori degli ingredienti sembrano palesemente essersi resi conto che queste sostanze non sono così innocue, come viene venduto al pubblico. Sembra anche che temano di venire ritenuti corresponsabili, se si mostrassero consapevoli che alla fine i loro prodotti vengono usati in massa sugli esseri umani.
La dimostrazione della pericolosità di questi LNPs la si ritrova in uno studio della Thomas Jefferson University (1). A dei topi sono stati somministrati degli LNPs per via intradermica, intramuscolare e nasale, poi ne sono stati esaminati i tessuti dopo 24 ore. In seguito all'applicazione intramuscolare e intradermica, ci sono state chiare reazioni infiammatorie nel tessuto circostante l'iniezione. In seguito all'applicazione per via nasale, ci sono state significative alterazioni a carattere infiammatorio nel tessuto polmonare, e la morte degli animali.
Segnali di un pericolo esistente
Anche un articolo su Circulation (2) fornisce chiare indicazioni sui potenziali pericoli. 566 pazienti sono stati osservati per un periodo di 8 anni (iniziato quindi molto prima della pandemia). Dopo una vaccinazione a base mRNA, nella maggior parte di quei pazienti è stato registrato un aumento dei biomarcatori proteici che indicano processi infiammatori. Gli autori ne hanno concluso che un vaccino ad mRNA causa l'infiammazione dell'endotelio, aumenta drammaticamente l'infiltrazione delle cellule T nel miocardio e può spiegare l'aumento del rischio di trombosi, lo sviluppo di cardiomiopatia e altri eventi vascolari dopo la vaccinazione.
Già solo sulla base di questi pochi risultati di ricerca, i vaccini Covid ad mRNA vanno messi in serio dubbio, fino al momento in cui non verrà dimostrato il contrario. Non si può fare semplicemente affidamento sul fatto che sono state somministrate milioni di dosi, per poter così ignorare il rischio potenziale di tale vaccinazione. Stanno divenendo sempre di più, nel frattempo, i pazienti che segnalano danni da vaccino. Ma purtroppo non vengono presi sul serio, così come anche i medici che osano denunciare effetti collaterali.
I risultati dei patologi
Anche i risultati degli esami effettuati dal Prof. Arne Burkhard, della Patologia di Reutlingen(3), segnalano gravi danni da vaccino. L'esperto patologo riscontra alterazioni infiammatorie in vari tessuti e organi, come cuore (miocardite), polmoni, cervello, fegato e vasi sanguigni, nei corpi delle persone che sono morte in correlazione temporale alla vaccinazione. Anche il Prof. Schirmacher, Patologo presso la Clinica Universitaria di Heidelberg(4,5), ha osservato che in seguito a somministrazione dei vaccini mRNA di Moderna e Biontech, possono verificarsi infiammazioni del muscolo cardiaco con esito fatale. Sia lui che il Prof. Burkhard spiegano inoltre che molti decessi post vaccinazione non vengono riconosciuti, perché molti dei pazienti muoiono a casa senza che venga poi attribuito il motivo ad un fattore esterno. Dovrebbero pertanto essere necessarie molte più autopsie, per valutare meglio i rischi.
Il vaccino ad mRNA somministrato per via intramuscolare non rimarrà esclusivamente nel sito di iniezione. Si diffonderà ovviamente in tutto il corpo attraverso la circolazione sanguigna. E qui, anche la tecnica di inoculazione gioca un ruolo importante. Dal 2015, l’OMS ha stabilito che la manovra di aspirazione che si effettuava prima della iniezione vaccinale va evitata. La cosa è stata accettata acriticamente e data per corretta. Ma in questo modo, il rischio di distribuzione nel corpo attraverso la circolazione sanguigna è ritenuto significativamente più alto, rispetto alla consueta tecnica con aspirazione. Di conseguenza, gli LNPs hanno la possibilità di scatenare delle potenziali reazioni infiammatorie in qualunque parte del corpo. Alcuni pazienti reagiscono immediatamente, altri solo settimane o mesi dopo. Se ne deve anche supporre, che tale rischio aumenti ad ogni ulteriore dose. Questo può spiegare, per esempio, gli attacchi di cuore, le trombosi, le embolie e altre reazioni riconducibili a processi infiammatori, quali fattori scatenanti, che si verificano sia in stretta connessione temporale alla vaccinazione o compaiono anche solo successivamente. Si dice che gli LNPs fabbricati sinteticamente, presenti nel Comirnaty, abbiano un'emivita di 20-30 giorni. Il che è sufficiente ad innescare, od intensificare, reazioni infiammatorie nei più svariati punti del corpo, anche dopo un lungo periodo di tempo. E fin qui non è ancora stato preso in considerazione il potenziale rischio del principio attivo vero e proprio: l' mRNA.
Secondo quanto emerso da una propria analisi interna dei dati, la BKK Provita (Assicurazione Sanitaria Aziendale) ritiene che dall'Istituto Paul Ehrlich (PEI) fornisca un numero considerevolmente sotto-stimato dei casi sospettati di essere effetti collaterali da vaccino. Osservando infatti i propri dati interni, il presidente di BKK - Andreas Schöfbeck - ha ricavato che nell'intera popolazione tedesca sono circa 2,5-3 milioni (alla data del presente articolo), le persone che hanno dovuto ricevere cure mediche per effetti collaterali comparsi in seguito alla vaccinazione anti covid (6). E' stata la prima volta in cui i dati di un'assicurazione sanitaria sono stati resi pubblici , e dai quali si evince che i pazienti colpiti dagli effetti collaterali delle vaccinazioni sono significativamente molto più numerosi di quanto non venga ufficialmente ammesso. Nel suo documento, Schöfbeck informava contemporaneamente anche la GKV-Spitzenverband (Unione di tutte le casse-mutua tedesche), l'Associazione Medica Nazionale, la Commissione Permanente per le Vaccinazioni (STIKO), oltre agli associati stessi della BKK. Per tutta risposta, il consiglio di amministrazione ha licenziato ed espulso Andreas Schöfbeck su due piedi (in una notte) e senza preavviso.
I ricercatori scientifici e la sottostima degli effetti collaterali da vaccino
Lentamente, anche altri scienziati stanno osando affrontare apertamente questo problema della sotto-denuncia. Così, anche Harald Matthes, direttore sanitario dell'ospedale comunale di Havelhöhe e professore all'Istituto di Medicina Sociale, Epidemiologia ed Economia Sanitaria della Charité di Berlino, denuncia la considerevole sottostima dei casi di effetti collaterali da vaccino riportati dall'Istituto Paul Ehrlich (PEI). Basandosi sul proprio studio con 10.000 pazienti, infatti, egli stima che i casi riportati dalla PEI siano inferiori di almeno il 70% (7).
Per quanto riguarda i decessi temporalmente correlabili alla vaccinazione anti covid, è probabile che assisteremo ad un quadro simile. Anche in questo caso, bisogna supporre che i casi di morte siano considerevolmente sotto-dichiarati. Quando le persone muoiono di colpo, in concomitanza alla vaccinazione o anche diversi mesi dopo, molto spesso non vengono collegate alla vaccinazione e quindi non vengono segnalate. Queste persone decedute non vengono sottoposte ad autopsia, e di regola viene dato per scontato che siano morte per cause naturali in casa. La causa del decesso riportato sul certificato di morte è, in maggioranza, una insufficienza cardiovascolare acuta. Posso testimoniarlo personalmente, dai miei molti anni di attività medica.
Decessi in correlazione temporale con la vaccinazione
Sia il Prof. Schirmacher sia il Prof. Burkhard chiedono quindi che vengano necessariamente esaminati non solo i cadaveri dei morti per Corona-virus, ma anche quelli di chiunque muoia in un arco temporale correlabile ad una vaccinazione. Entrambi stanno segnalando l'esistenza di un'elevata cifra oscura, cioè di un'alta percentuale di morti da vaccino che non vengono inseriti nelle statistiche.
Quanto all'OBBLIGO DEI MEDICI DI SEGNALARE I CASI, stabilito dalla tedesca "Legge sulla Protezione dalle Infezioni"(8), sia PEI che STIKO negano sia in atto una sotto-denuncia. Come a sottintendere, che TUTTI i casi vengono regolarmente segnalati. E' evidente che manca ogni contatto con la realtà dei fatti.
Gli Scienziati che cercano di contribuire con un po' di obiettività, ad osservazioni di tale portata - da prendere molto sul serio - vengono derisi come teorici della cospirazione. Le persone che davanti al vaccino rimangono scettiche, perché non tutte le domande sono state ancora chiarite, vengono chiamate no-vax. La pandemia viene chiamata "pandemia dei non-vaccinati" (dal sig. Hirschhausen, clown dei media) o "tirannia dei non-vaccinati" (dal sig. Montgomery, presidente dell'associazione medica mondiale, qualunque cosa significhi). Tutti sproloqui populisti e privi di contenuto, fatti da personaggi contemporanei che non hanno la minima idea di cosa stiano parlando: entrambi questi signori sono solo professori "Onorari", cioè resi tali non secondo normale procedura di Abilitazione. Cosa che vale anche per il signor Lauterbach. Sono tutti, per così dire, "professori per concessione".. ma in nessun modo scienziati! E purtroppo anche ben presenti nei media.
Dobbiamo assolutamente esigere che gli Scienziati impegnati a studiare i rischi di un vaccino finora mai sperimentato vengano presi sul serio. In nessun caso, si può permettere che vengano minacciati di bloccare loro i fondi per la ricerca. Un controllo sulla scienza non è assolutamente ammissibile. Chiunque lo accetti e si metta a nuotare lungo la corrente del sistema, solo per assicurarsi dei fondi, si rende colpevole della sofferenza e della morte di molte persone. I politici devono definitivamente abbandonare i loro pseudo-scienziati e pagliacci dei media, selezionati ad hoc, e lasciare che anche chi dissente possa dire la propria.
La scienza vive di dibattito, non di dittatura.
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1) "The mRNA-LNP platform’s lipid nanoparticle component used in preclinical vaccine studies is highly inflammatory" https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34841223/
2) Circulation: "Abstract 10712: Mrna COVID Vaccines Dramatically Increase Endothelial Inflammatory Markers and ACS Risk as Measured by the PULS Cardiac Test: a Warning“
3) https://pathologie-konferenz.de/
6) https://bkk-provita.de/wp-content/uploads/2022/02/Paul-Ehrlich-Institut-Presseinformation-Impfnebenwirkungen-nach-Corona-Impfung-1.pdf
7) L'intervista integrale in cui il medico in questione faceva tale dichiarazione, nel frattempo è stata censurata dalla rete (NdT)
8) La "Infektionsschutzgesetz", legge nazionale tedesca, il corpus unico delle norme ‘anti covid’ periodicamente aggiornato al suo stesso interno a seconda degli sviluppi, diversamente dalla giungla di innumerevoli D.P.C.M italiani che si sono susseguiti o accavallati (NdT)
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