Cosa abbiamo imparato dall'odio verso i non vaccinati


Susan Dunham - 27 Aprile 2022 (Toronto, Canada)
What We Learned From Hating the Unvaccinated


Il campo di battaglia è ancora caldo, dopo la guerra del Canada contro i non vaccinati. I provvedimenti si sono allentati ed entrambe le parti sono tornate a inciampare in qualcosa che assomiglia alla vecchia normalità - fatta eccezione per la nuova e attuale ferita inferta alle persone che abbiamo cercato di spezzare. E nessuno vuole parlarne. 

Solo poche settimane fa, era obiettivo dichiarato dei nostri stessi leader rendere invivibile la vita dei non vaccinati. E, a mo' di collettività delegata, abbiamo moltiplicato la sofferenza portando quella battaglia nelle nostre famiglie, tra le nostre amicizie e sui nostri posti di lavoro. Oggi, affrontiamo la dura verità che nulla di tutto ciò era giustificato e, nel farlo, scopriamo una preziosa lezione.

Dalla rettitudine alla crudeltà lo scivolone è stato rapido e, per quanto possiamo incolpare i nostri leader per la spinta dataci, siamo noi i responsabili per essere caduti nella trappola, contro ogni buon senso.

Sapevamo che il progressivo calo dell'immunità metteva un gran numero dei totalmente vaccinati sullo stesso piano della minoranza, sempre più esigua, dei non vaccinati, eppure li abbiamo candidati ad una persecuzione tutta speciale.  Abbiamo detto che non avevano "fatto la cosa giusta", e consegnato i loro corpi nelle mani dello Stato - anche se sapevamo che l'opposizione di principio ad una cosa del genere non ha prezzo, in nessuna circostanza. E ci siamo davvero lasciati convincere che se fosse scattato un altro inutile lockdown sarebbe stata tutta colpa loro, non della politica avvelenata.

È stato quindi per la deliberata ignoranza della scienza, dell'educazione civica e della politica che abbiamo spremuto i non vaccinati fino al punto in cui lo abbiamo fatto. 

Ci siamo inventati una nuova categoria di bravi cittadini e - non essendolo noi stessi - abbiamo provato piacere nel rendere capro espiatorio chiunque non vi rientrasse. Dopo mesi di lockdown ingegnerizzati, avere qualcuno da incolpare e da mettere al rogo era semplicemente una bella sensazione.

Non possiamo camminare a testa alta, come se credessimo di avere la logica, l'amore o la verità dalla nostra parte, mentre auguriamo ferocemente la morte ai non vaccinati. Il meglio che possiamo fare è sederci nella consapevolezza della nostra rabbiosa disumanità ad aver rigettato così tante persone. 

La maggior parte di noi che ha messo alla gogna i non adempienti lo ha fatto perché sembrava una vittoria certa, come a dire che i non vaccinati non ce l'avrebbero mai fatta. In effetti, la nuova promessa normalità sembrava imbattibile, e così ci siamo schierati con essa e abbiamo trasformato chi si opponeva in sacchi da boxe.

Ma scommettere contro di loro ha comportato un pungente imbarazzo per i molti di noi che ora hanno capito, che i provvedimenti avevano solo il potere che noi davamo loro. Non è stato con la nostra silente ubbidienza, che abbiamo evitato il predominio infinito delle compagnie farmaceutiche e i checkpoint sanitari ad ogni porta. È stato grazie alle persone che abbiamo cercato di demolire.

Quindi, quanti di noi non siano tra i pochi disperati che pregano per il ritorno di restrizioni e obblighi, dovrebbero trovare un po' di gratitudine interiore per i non vaccinati. Abbiamo abboccato all'amo, odiandoli, ma la loro perseveranza ci ha dato il tempo di capire che ci sbagliavamo.

Al momento sembra che quei provvedimenti torneranno, ma questa volta c'è la speranza che molti di noi li vedano per quello che sono: un autoritarismo in ascesa, che non si preoccupa del nostro benessere. Se c'è un nemico, è il giochino sulla fiducia attuato dai poteri di Stato, col palese tentativo di dividerci. La nostra migliore possibilità di riscatto sembra essere quella di tenerne conto.


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Susan Dunham - 27 Aprile 2022 (Toronto, Canada)
What We Learned From Hating the Unvaccinated

Traduzione italiana per TdML Daniela Brassi