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IppocrateOrg - Persone che si aiutano a vicenda (dr. R. Malone)

Una risposta italiana alla crisi COVID


Robert W Malone MD, MS
7 Luglio 2022


Questo articolo rappresenta l’ultimo Capitolo del nuovo libro di Robert Malone, in uscita a settembre negli USA, ed è dedicato alla realtà Italiana di IppocrateOrg, alla sua nascita, storia e progetti

Prima di addentrarci nell'approfondimento di struttura, organizzazione, analisi e conclusioni, che sono gli obiettivi di questo Capitolo dedicato ad IppocrateOrg, è importante capire le ragioni per cui questo gruppo ha avviato un progetto così complesso.

Di sede in Italia, formatosi in risposta alla crisi COVID, il Movimento IppocrateOrg mise insieme una rete internazionale volontaria di medici, ricercatori e operatori socio/sanitari per aiutare i pazienti che non avevano altri cui rivolgersi. L'establishment medico approvato dallo Stato non offriva ai pazienti altro, se non nichilisti protocolli di trattamento ospedaliero in regime di ricovero, con tassi di mortalità inaccettabilmente elevati. Con il diffondersi dell'epidemia (in particolare nel Nord Italia), gli organizzatori-fondatori di IppocrateOrg si resero conto che, a livello internazionale, le organizzazioni politiche, finanziarie e dei media stavano tutte significativamente uniformandosi ad un’unica modalità di comunicare, in merito ai rischi del virus e alle opzioni terapeutiche. Il quadro inizialmente caotico e conflittuale delle risposte locali, nazionali e internazionali spesso si traduceva in governi che dissimulavano, incapaci di fornire risposte o linee guida di salute pubblica che fossero chiare e sensate. Giornalisti, filosofi, commentatori politici, membri di partiti e rappresentanti di organizzazioni internazionali iniziarono tutti a proclamare che dopo questa pandemia "nulla sarebbe più stato come prima". Un’affermazione che, per quanto indiscutibilmente vera, è però vaga, ingenua... e non fornisce alcuna risposta alla domanda "che aspetto avrà questo cambiamento?". In reazione a questa valanga di confusione disfunzionale e mancanza di leadership, i medici e gli scienziati di IppocrateOrg hanno sviluppato e divulgato nuovi protocolli terapeutici, per trattare i pazienti nei diversi stadi della malattia: i medici ed operatori sanitari affiliatisi hanno quindi iniziato ad adottare le terapie precoci, salvando vite umane ed impedendo ai pazienti di dover andare in ospedale.

Il trattamento precoce del Covid FUNZIONA - Sempre più riscontri (dr. R. Malone)

Due team italiani indipendenti convalidano i resoconti precedenti


dr. Robert W. Malone
Early COVID Treatment works – yet more examples
14.06.2022


Ci sono molti paradossi nei dati sul Covid-19 dei Paesi occidentali, circa le malattie e i decessi attribuiti all'infezione da SARS-CoV-2. Uno dei più problematici è la conseguenza di una diffusa distorsione del sistema di segnalazione, in cui malattie e decessi CON prove d'infezione vengono grossolanamente sovrastimati e fatti passare per malattie e decessi DA infezione SARS-CoV-2. La verità è che forse non saremo mai in grado di risolvere questo nodo ed arrivare fino in fondo a quanto realmente accaduto, a causa delle perverse incentivazioni politiche e finanziarie che hanno spinto per gonfiare il numero di decessi da Covid-19 (minimizzando anche, nel frattempo, la tossicità dei vaccini). Ma non c'è dubbio che nel venire ricoverati in un ospedale occidentale con una diagnosi di Covid-19, il rischio di morte è stato incredibilmente elevato.

A mio parere, molti di quei decessi in ospedale erano evitabili - molti sono stati iatrogeni (dovuti a errori medici). La malattia iatrogena è il risultato di procedure diagnostiche e terapeutiche intraprese su un paziente. Sento di continuo studiosi, medici, personale d'ospedale e parenti di pazienti raccontare degli orrori del trattamento ospedaliero del Covid-19, dell'isolamento non necessario dei pazienti, del trattamento orribile e disumano che essi stanno ricevendo, della tossicità del farmaco Remdesivir (globalmente soprannominato "corri, la morte è vicina" da infermieri e inservienti) approvato dalla FDA e promosso da Fauci, e del contributo dato dalle cattive pratiche di intubazione e ventilazione ai risultati ottenuti.

Mai e poi mai, però, costoro riconoscono che la loro cattiva gestione di quei pazienti ha contribuito al numero di morti. Gli ospedali si sono spesso limitati ad applicare servilmente sui pazienti ricoverati i protocolli-guida emanati dal NIH (che mai prima d'ora si è occupato di stabilire gli standard terapeutici nazionali), non avendo nemmeno la volontà di almeno provare gli alternativi trattamenti, ospedalieri e ambulatoriali che molti medici indipendenti hanno sviluppato e impiegato con successo, salvando la vita di molte migliaia di pazienti. E' assolutamente chiaro, che serve un modo per evitare che i pazienti arrivino in ospedale e ricevano questi trattamenti disfunzionali, collegati ad alti livelli di malattia iatrogena e di morte.

Perché la stragrande maggioranza dei medici ha deluso il pubblico

 Dr. Joel S. Hirschhorn su America Out Loud
Why The Vast Majority of Physicians Have Failed The Public
29 Maggio 2022


Questa è la grossa brutta verità che molte persone avranno difficoltà ad affrontare.

Solo pochi medici indipendenti sono stati eroici, durante la pandemia.

In alcuni miei articoli ho già parlato dell'incapacità della maggior parte dei medici di comprendere veramente le questioni legate alla pandemia, e di pensare e agire in modo autonomo per essere al servizio del pubblico. Hanno invece in maniera evidente servito da grandi promotori dei vaccini COVID, per gli interessi di Big Pharma, dei loro datori di lavoro e delle agenzie governative. Sono medici che non seguono né conoscono per nulla la ricerca medica sulle molte questioni relative alla pandemia. Non hanno il tempo, l'interesse o le capacità di seguire autonomamente la ricerca medica. Si affidano, invece, alle grandi società mediche e alle agenzie governative.

Ecco quanto appena sottolineato dal dr. Robert Malone:

"La spiegazione più comune del perché i medici non abbiano denunciato la strumentalizzazione e manipolazione delle informazioni e delle politiche sanitarie pubbliche durante la "crisi-corona", è che sono altamente indebitati a causa dei prestiti contratti per consentire la propria prolungata e costosa formazione, e non hanno altra scelta praticabile se non quella di conformarsi agli obblighi imposti loro dal governo, dalle agenzie assicurative e dalle istituzioni che li ospitano (catene di ospedali accademici o privati). Hanno un grave conflitto di interessi: o si adeguano o vanno in bancarotta. In gran parte, quei medici e scienziati che hanno denunciato la compromissione dell'etica medica, gli standard normativi, la dis- e mala-informazione propagate da governi ed OMS (incluse le informazioni mediche ed epidemiologiche intenzionalmente omesse o alterate), erano finanziariamente autonomi, spesso in posizioni di alto livello o con studi medici indipendenti già avviati, o erano comunque svincolati da quei meccanismi e istituti che sono stati mobilitati per imporre il rispetto dei diktat centralizzati. In altre parole, la maggior parte di quanti hanno parlato apertamente, ha la libertà di parlare PERCHE' è (relativamente) indipendente dal punto di vista finanziario".