I piani previsti dal "Great Reset" per l'agricoltura mondiale, nati negli Stati Uniti degli anni '60


Dr. Peter F. Mayer
"Das Programm des „Great Reset“ für die weltweite Landwirtschaft in den USA der 1960er"
TKP Der Blog für Science & Politik (25.07.22)


Molti hanno l'impressione che il "Great Reset" sia un'idea e un'invenzione del Forum Economico Mondiale - il WEF - e del suo presidente Klaus Schwab. Non è così: soltanto il nome è nuovo, il programma è invece molto vecchio e risale al periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale.


La storia del WEF inizia con il periodo di studi di Schwab ad Harvard, negli USA, negli anni '60. Il World Economic Forum, come già riportato, non è stata semplicemente un'idea di Klaus Schwab, ma è nato da un programma di Harvard finanziato dalla CIA, guidato da Henry Kissinger e promosso da John Kenneth Galbraith e dal "vero" Dottor Stranamore, Herman Kahn.

Tutta la storia è stata investigata da Johnny Vedmore, che l'ha pubblicata su Unlimited Hangout.

La storia ufficiale del World Economic Forum è stata raccontata in in modo tale da far credere che l'organizzazione fosse una creazione puramente europea, ma non è così. In realtà, Klaus Schwab aveva un team politico americano d'élite, dietro, che lavorò in segreto e lo aiutò a creare l'organizzazione globalista con sede in Europa.

Con le recenti misure di smantellamento del settore contadino, gli sforzi per trasformare l'agricoltura in una produzione industriale su larga scala e le massicce proteste a livello mondiale, l'agricoltura e l'alimentazione sono finite sotto i riflettori dell'opinione pubblica. Il "Reset the Table" [il reset della tavola] fa parte del "Great Reset" e, sulla scia delle misure anti-covid e delle massicce ripercussioni causate dalle sanzioni contro la Russia, pare evidente che ritengano di poterlo realizzare in tempi brevi.

Nel suo libro "Mein amerikanischer Kulturschock", il celebre etnologo e antropologo culturale, nonché autore best-seller, Wolf-Dieter Storl descrive il tentativo di essere reclutato all'Università dell'Ohio per partecipare alla realizzazione del "Great Reset". Per via dei suoi eccellenti successi accademici, infatti, all'inizio degli anni '60 venne inserito in un programma speciale. Nel libro descrive le tre misure con cui l'allora presidente John F. Kennedy diede il via all'iniziativa:

« Tra queste, in primo luogo, c'erano i Peace Corps - i Corpi di Pace civili - un programma di aiuto allo sviluppo che invia giovani volontari americani in paesi arretrati per scavare pozzi, costruire mulini a vento, vaccinare i bambini, distribuire medicine e fare altre cose buone per conquistare i cuori e le menti della gente. ....
Come secondo pilastro venne istituita l'unità militare d'élite dei Green Berets, i Berretti Verdi, il cui compito era quello di neutralizzare le guerriglie rosse con operazioni segrete, uccidere i sindaci recalcitranti che ostacolavano il progresso e compiere atti di sabotaggio. 

E il terzo pilastro saranno i progressi nel campo dell'agricoltura. Come mi spiegava il professore [che aveva inserito Storl nel programma], "dobbiamo portare le varietà ad alta resa, le "sementi miracolose" sviluppate dal selezionatore di piante Norman Borlaug in collaborazione con la Fondazione Rockefeller e la Fondazione Ford, fino agli agricoltori più arretrati di Africa, Asia e Sud America. (…) per realizzare tutto ciò, è necessaria una giovane élite che, in tale campo, faccia ricerca, insegni o diventi attiva nei paesi stessi, che organizzi la Rivoluzione Verde (sic!) e la relativa riforma agraria, nonché gestisca i prestiti necessari per l'acquisto di sementi, pompe per l'irrigazione, macchinari agricoli, pesticidi, erbicidi e fertilizzanti artificiali."

In altre conferenze, venimmo iniziati alle "visioni" di quei Saggi il cui compito è quello di guidare il mondo. Ci veniva detto che l'agricoltura doveva essere ristrutturata in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti. Che ci sono troppi piccoli agricoltori. ... E che solo le grandi aziende agricole, l'agricoltura di fabbrica e le monocolture adatte alle macchine potranno soddisfare le esigenze del futuro. »

Questo accadeva nel 1961, non nel 2015 o nel 2020. E non è nemmeno sorprendente o inaspettato. La modalità di produzione capitalista sta cercando di imporsi ovunque, quindi anche la produzione agricola deve essere industrializzata. E questo in tutto il mondo, sotto la guida degli Stati Uniti, che dopo la guerra mondiale erano diventati la potenza dominante. E se qualcuno cerca di opporsi… a questo servono i "Berretti Verdi", che sono stati e tuttora sono attivi in molti paesi.

L'invenzione della pandemia di Coronavirus, l'emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie, il colpo di stato contro il governo dell'Ucraina nel 2014, con le successive guerre ora culminate nelle sanzioni, sembrano permettere ai piani descritti da Storl di fare un grande balzo in avanti.

Ma "le 'visioni' di quei Saggi il cui compito è quello di guidare il mondo" andavano ben oltre.

« Dovrebbe venire istituito un sistema di produzione e commercio che sia interconnesso a livello globale. In questo modo, le varie regioni potrebbero specializzarsi in una monocoltura o in un prodotto agricolo: ad esempio il Nord America nella produzione di mais e grano, la Francia nel vino, il Ghana nel cacao, il Brasile nella soia, e così via. L'interdipendenza garantirebbe le condizioni per la pace nel mondo, ovviamente sotto la guida degli Stati Uniti. ...

Un altro esperto ci illuminò sulla necessità di limitare, se non ridurre, la popolazione mondiale. »

Ancora una volta: era il 1960! E oggi è più attuale che mai. Anche la "limitazione" della popolazione mondiale, se non addirittura la sua riduzione, sembra proprio aver preso avvio.

È chiaro che una élite tecnocratica era necessaria, anche per attuare e guidare le rapide innovazioni tecnologiche. Una élite che si fa guidare solo dalla "scienza" e dalla ragione, non certo da alcun tipo di fantasticheria.

I rappresentanti di quella nascente "élite tecnocratica", conosciuti da Storl nel corso del programma

"non erano proprio il mio tipo. Le battute che facevano non le trovavo per nulla divertenti, semmai piuttosto malate. Uno dei partecipanti, figlio di un imprenditore agricolo, ad esempio, raccontava come avere rapporti sessuali con le pecore. ...".

Non voglio appesantire i lettori di TKP con ulteriori dettagli e con l'esempio di un altro suo compagno di studi.

Dopo altri due quadrimestri, Storl si ritirò. Schwab pare abbia continuato. Col WEF, che ha fondato con l'aiuto della CIA, ha finora avuto un discreto successo.

Fa molto bene, di tanto in tanto, rendersi conto che ciò che sta accadendo ora non è né nuovo né inventato dal WEF. Si basa sulla tendenza del capitalismo a prendere sotto la propria ala protettrice tutti i settori della produzione e a centralizzarli. Ogni resistenza è sempre stata schiacciata. Nella sua forma centralizzata diretta dai Neoconservatori degli Stati Uniti, si tratta di imperialismo.

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Dr. Peter F. Mayer
"Das Programm des „Great Reset“ für die weltweite Landwirtschaft in den USA der 1960er"
su TKP Der Blog für Science & Politik (25.07.22)