Le origini del "Great Reset" si trovano negli Stati Uniti degli anni '50


Dr. Peter F. Mayer
su TKP Der Blog für Science & Politik - 28.07.2022


Di recente ho visto un meme - "Niente WEF, niente Great Reset". Sbagliato: idea, concetto e attuazione del Great Reset non provengono dal WEF né altra fonte europea. Vanno ricondotti agli Stati Uniti e ai capitalisti della finanza che ne stabiliscono la politica. Il WEF è solo uno specchio per allodole che deve distrarci dai veri detentori di potere: la Fondazione Rockefeller, la Fondazione Ford, i gestori di patrimoni come Black Rock o Vanguard, ed altre organizzazioni di oligarchi occidentali.

Il WEF, il World Economic Forum di Davos, è una delle organizzazioni che fungono da centri di coordinamento e comunicazione. Un altro è il Council for Inclusive Capitalism; poi c’è l'OMS, che negli ultimi due anni e mezzo è salita prepotentemente alla ribalta, ma con un compito piuttosto specifico.

L'organismo più antico, e probabilmente ancora il più potente, è il Council on Foreign Relations (CFR). Il gruppo indipendente “Swiss Policy Research” lo ha ben descritto qui, e in altri articoli. Tra le attività del CFR, c’è la scelta dei presidenti e membri di governo nonché delle linee politiche generali degli Stati Uniti. Un ulteriore aspetto importante, è la sua influenza sul panorama giornalistico internazionale.

Come funziona la Matrix propagandistica, a cui siamo esposti non solo dal 2020, si può leggere in questa eccellente analisi di Swiss Policy Research. In essa viene spiegato ".. come il CFR abbia creato un circuito informativo transatlantico sostanzialmente chiuso, in cui quasi tutte le fonti e i punti di riferimento rilevanti sono sotto il controllo dei membri del Consiglio e delle sue organizzazioni partner. In tal modo è stata creata una matrice informativa storicamente unica, che è chiaramente superiore alla classica propaganda governativa degli stati autoritari, ma che sta perdendo sempre più la sua efficacia a causa del successo dei media indipendenti". Il CFR controlla la politica estera degli USA e designa i presidenti e i politici più rilevanti. Ha le sue propaggini in tutto il mondo, come il Gruppo Bilderberg in Europa, mentre per l'Asia orientale venne fondata nel 1972 la Commissione Trilaterale dagli allora presidente CFR David Rockefeller e direttore CFR Zbigniew Brzezinski.

Gli interessi perseguiti dal CFR sono quelli del capitale finanziario e degli oligarchi statunitensi, nonché degli oligarchi degli Stati alleati. Ulteriori informazioni sul suo ruolo sono state fornite dall'economista Michael Hudson in questa eccezionale intervista di Maggio 2022 con Danny Haiphong [attivare la traduzione nel video].

La fondazione del WEF negli Stati Uniti all'inizio del 1960

La storia del WEF inizia nel periodo in cui Schwab era studente ad Harvard, USA, negli anni Sessanta. Il World Economic Forum, come già riportato in precedenza, non è stata semplicemente un'idea di Klaus Schwab, ma è nato da un programma di Harvard finanziato dalla CIA, guidato da Henry Kissinger e promosso da John Kenneth Galbraith e dal "vero" Dottor Stranamore, Herman Kahn.

Tutta la storia è stata investigata da Johnny Vedmore, che l'ha pubblicata su Unlimited Hangout.

La storia ufficiale del World Economic Forum è stata raccontata in modo tale da far credere che l'organizzazione fosse una creazione puramente europea, ma non è così. In realtà, Klaus Schwab aveva un team politico americano d'élite, dietro, che lavorò in segreto e lo aiutò a creare l'organizzazione globalista con sede in Europa.

Con le recenti misure di smantellamento del settore contadino, gli sforzi per trasformare l'agricoltura in una produzione industriale su larga scala e le massicce proteste a livello mondiale, l'agricoltura e l'alimentazione sono finite sotto i riflettori dell'opinione pubblica. Il "Reset della Tavola” (Reset the Table) fa parte del "Great Reset" e, sulla scia delle misure anti-covid e delle massicce ripercussioni causate dalle sanzioni contro la Russia, pare evidente che ritengano di poterlo realizzare in tempi brevi.

Nel suo libro "Mein amerikanischer Kulturschock", il celebre etnologo e antropologo culturale, nonché autore best-seller, Wolf-Dieter Storl descrive il tentativo di essere reclutato all'Università dell'Ohio per partecipare alla realizzazione del "Great Reset". Per via dei suoi eccellenti successi accademici, infatti, all'inizio degli anni '60 venne inserito in un programma speciale. Nel libro egli descrive i tre provvedimenti con cui l'allora presidente John F. Kennedy diede il via all’iniziativa:

« Tra queste, in primo luogo, c'era il Peace Corps - i Corpi di Pace composti da civili - un programma di aiuto allo sviluppo che invia giovani volontari americani in paesi arretrati per scavare pozzi, costruire mulini a vento, vaccinare i bambini, distribuire medicine e fare altre cose buone per conquistare i cuori e le menti della gente. (...)

Come secondo pilastro venne istituita l'unità militare d'élite dei Green Berets, i Berretti Verdi, il cui compito era quello di neutralizzare le guerriglie rosse con operazioni segrete, uccidere i sindaci recalcitranti che ostacolavano il progresso e compiere atti di sabotaggio.

E il terzo pilastro saranno i progressi nel campo dell'agricoltura. Come mi spiegava il professore [che aveva inserito Storl nel programma], “dobbiamo portare le varietà ad alta resa - le "sementi miracolose" sviluppate dal selezionatore di piante Norman Borlaug in collaborazione con la Fondazione Rockefeller e la Fondazione Ford - fino agli agricoltori più arretrati di Africa, Asia e Sud America. (…) per realizzare tutto ciò, è necessaria una giovane élite che, in tale campo, faccia ricerca, insegni o diventi attiva nei paesi stessi, che organizzi la Rivoluzione Verde (sic!) e la relativa riforma agraria, nonché gestisca i prestiti necessari per l'acquisto di sementi, pompe per l'irrigazione, macchinari agricoli, pesticidi, erbicidi e fertilizzanti artificiali.”

In altre conferenze, venimmo iniziati alle "visioni" di quei saggi il cui compito è quello di guidare il mondo. Ci veniva detto che l'agricoltura doveva essere ristrutturata in tutto il mondo, anche negli Stati Uniti. Che ci sono troppi piccoli agricoltori. ... E che solo le grandi aziende agricole, l'agricoltura di fabbrica e le monocolture adatte alle macchine potranno soddisfare le esigenze del futuro. »

Questo accadeva nel 1961, non nel 2015 o nel 2020. E non è nemmeno sorprendente o inaspettato. La modalità di produzione capitalista sta cercando di imporsi ovunque, quindi anche la produzione agricola deve essere industrializzata. E questo in tutto il mondo, sotto la guida degli Stati Uniti, che dopo la guerra mondiale erano diventati la potenza dominante. E se qualcuno cerca di opporsi… a questo servono i "Berretti Verdi", che sono stati e tuttora sono attivi in molti paesi.

L'invenzione della pandemia di Coronavirus, l'emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie, il colpo di stato contro il governo dell'Ucraina nel 2014, con le successive guerre ora culminate nelle sanzioni, sembrano permettere ai piani descritti da Storl di fare un grande balzo in avanti.

Ma "le 'visioni' di quei saggi il cui compito è quello di guidare il mondo" andavano ben oltre.

«Dovrebbe venire istituito un sistema di produzione e commercio che sia interconnesso a livello globale. In questo modo, le varie regioni potrebbero specializzarsi in una monocoltura o in un prodotto agricolo: ad esempio il Nord America nella produzione di mais e grano, la Francia nel vino, il Ghana nel cacao, il Brasile nella soia e così via. L'interdipendenza garantirebbe le condizioni per la pace nel mondo, ovviamente sotto la guida degli Stati Uniti. ...

Un altro esperto ci illuminò sulla necessità di limitare, se non ridurre, la popolazione mondiale.»

Lo ripetiamo: era il 1960! E oggi è più attuale che mai. Anche la "limitazione" della popolazione mondiale, se non addirittura la sua riduzione, sembra proprio aver preso avvio.

È chiaro che una élite tecnocratica è necessaria, anche per attuare e guidare le rapide innovazioni tecnologiche. Una élite che si fa guidare solo dalla "scienza" e dalla ragione, non certo da alcun tipo di fantasticheria.

I rappresentanti di quella nascente "élite tecnocratica", conosciuti da Storl nel corso del programma,

« non erano decisamente il mio genere. Le battute che facevano non le trovavo per nulla divertenti, semmai piuttosto malate. Uno dei partecipanti, figlio di un imprenditore agricolo, ad esempio, raccontava come avere rapporti sessuali con le pecore...»

Non voglio appesantire i lettori di TKP con ulteriori dettagli e con l'esempio di un altro suo compagno di studi.

Dopo altri due quadrimestri, Storl si ritirò. Schwab pare abbia continuato. Col WEF, che ha fondato con l'aiuto della CIA, ha finora avuto un discreto successo. Non si tratta però di un'istituzione originale di Schwab, bensì porta avanti quanto pianificato negli anni '50 e all'inizio del 1960.

In agricoltura, gran parte di ciò che Storl descrive è già stato attuato in tutto il mondo. Monocolture, semi brevettati, erbicidi, pesticidi, ingegneria genetica: tutto questo è largamente diffuso, così come già progettato dalle fondazioni Ford e Rockefeller subito dopo la II guerra mondiale. Qui [verrà tradotto] c'è la descrizione di come la cosa ha funzionato bene e di come ha consegnato al capitale finanziario il controllo sempre maggiore sull'agricoltura dell’intero pianeta.

In definitiva, l'obiettivo è quello di creare un governo unico mondiale, che però probabilmente fallirà a causa dell'arroganza degli Stati Uniti e dei capitalisti finanziari. Segnale più recente ne è, ad esempio, l'allontanamento del mondo arabo dagli USA in favore di Russia e Cina. La recente visita del Presidente degli Stati Uniti in Arabia Saudita è stata accolta con più che freddezza e i suoi desideri sono stati respinti.

Assolutamente calzante è la valutazione della situazione attuale fornita dall'analista ed autore Ernst Wolff [attivare traduzione nel video]:



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Dr. Peter F. Mayer
su TKP Der Blog für Science & Politik - 28.07.2022

Traduzione italiana Daniela Brassi per TdML