Vaiolo delle scimmie. Verità contro Strategia del Terrore (dr. R. Malone)




Sto continuando a sentire rivolgermi sempre la stessa domanda: questa esplosione di vaiolo delle scimmie è una minaccia reale, o si tratta di un altro caso di esagerata e strumentalizzata informazione da parte della sanità pubblica? Conserverò la mia risposta a questa domanda per la fine di questo articolo e mi concentrerò invece su cosa sia il vaiolo delle scimmie, sulla natura e sulle caratteristiche della malattia associata, su ciò che sappiamo e su ciò che non sappiamo.

Il virus del vaiolo delle scimmie, che ha origine in varie regioni dell'Africa, è imparentato con il vaiolo (Variola), entrambi appartenenti al genere Orthopoxvirus. Tuttavia è importante capire, che è la Variola (maggiore o minore) ad essere la specie di virus responsabile delle peggiori malattie umane causate dagli Orthopoxvirus. Ad esempio: anche il vaiolo bovino, il vaiolo equino e il vaiolo del cammello appartengono a questo genere, ma nessuno di essi rappresenta una grave minaccia per la salute dell'uomo; uno di essi (il vaiolo bovino) è stato addirittura utilizzato (storicamente) come vaccino contro il vaiolo. Il punto quindi è questo: il fatto che il vaiolo delle scimmie sia imparentato con il vaiolo, non significa in alcun modo che rappresenti una tale minaccia per la salute pubblica. Chiunque sostenga il contrario è sicuramente coinvolto in una strumentale propaganda legata alla sanità pubblica, o comunque la sostiene. In altre parole, sta facendo del fearporn: diffonde scenari di terrore per la salute collettiva.

Il vaiolo delle scimmie è stato individuato per la prima volta nel 1958 in colonie di scimmie, e il primo caso in un umano è stato identificato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo. Molto probabilmente però, questo era solo il primo "identificato", visto che in realtà le persone in Africa sono a contatto con scimmie ed altri animali ospiti del vaiolo delle scimmie da millenni. Il clade "Afro-Occidentale" di virus del vaiolo delle scimmie (clade = variante) che circola al di fuori dell'Africa in questo momento, causa una malattia più lieve rispetto al virus strettamente correlato trovato in altre regioni dell'Africa (clade del Congo).

I sintomi del vaiolo delle scimmie sono in qualche modo simili a quelli del vaiolo, ma molto più lievi. Il quadro clinico generale della malattia causata dal clade Afro-Occidentale del vaiolo delle scimmie, è caratterizzato da sintomi simili a quelli dell'influenza - febbre, dolori corporei, brividi - e dall'ingrossamento dei linfonodi. Spesso si osserva un'eruzione cutanea sul palmo della mano. Nell'ultima fase della malattia, che in alcuni casi può durare fino a un mese o più, possono comparire piccole lesioni che sviluppano una crosta e che possono dare origine a una piccola cicatrice depigmentata. Non esistono prove di una trasmissione asintomatica. In altre parole, le attuali conoscenze mediche indicano che la malattia si diffonde solo attraverso il CONTATTO da persona a persona, tra qualcuno che ha già i sintomi della malattia e un individuo non infetto. Pertanto, la diffusione della malattia può essere prontamente controllata con i classici interventi di salute pubblica, come la localizzazione dei contatti, la quarantena temporanea di coloro che hanno avuto un contatto fisico con una persona infetta e la quarantena a lungo termine di coloro che sviluppano i sintomi. Essenzialmente tutti gli attuali casi in Occidente, che abbiamo visto nei notiziari, riguardano uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e sembrano essere dovuti a un contatto fisico stretto. Il vaiolo delle scimmie è endemico in molte parti dell'Africa ed è un virus "zoonotico", ovvero può essere trasmesso all'uomo da una varietà di animali (non solo scimmie). La trasmissione iniziale da animale a uomo, seguita da una limitata trasmissione da uomo a uomo, è probabilmente la causa della tipica sporadicità di casi osservati in Africa. La varicella, che è altamente trasmissibile, non fa parte del genere Orthopoxvirus, nonostante la dicitura "vaiolo" nel suo nome [in ingl. varicella si dice chickenpox = vaiolo del pollo, mentre in it. assume il nome da Variola, il suo virus - NdT]. Lo sottolineo ancora una volta: anche il vaiolo delle mucche e il vaiolo dei cammelli appartengono al genere Orthopoxvirus e non sono particolarmente patogeni se contratti dall'uomo; quindi, solo perché il vaiolo delle scimmie è un virus del genere Orthopoxvirus, NON significa che sia particolarmente letale

Il vaiolo delle scimmie è un virus a DNA a doppio filamento, il che significa che, proprio per la natura a doppio filamento del DNA, ciascuno dei due filamenti agisce come un "controllo" sull'altro durante la replicazione. Come risultato di tale "controllo degli errori", questo e altri virus a DNA mutano molto più lentamente di quanto non facciano i virus a RNA. Nel tempo, i genomi dei virus a DNA sono relativamente stabili. Ciò significa che, a differenza del SARS-CoV-2 (Covid) o dell'influenza, è improbabile che il vaiolo della scimmia si evolva rapidamente per sfuggire all'immunità acquisita, che sia naturale o indotta dal vaccino. Ai fini della realizzazione di un vaccino, questo fattore lo rende un bersaglio molto più facile rispetto, ad esempio, ad un Coronavirus ad RNA dalla rapida evoluzione, come è il caso del SARS-CoV-2, il virus che causa la Covid-19. Dal punto di vista immunologico, inoltre, i vari virus Orthopox offrono una protezione incrociata. In altre parole, se avete ricevuto il vaccino antivaioloso - o siete stati precedentemente infettati da vaiolo bovino, o del cammello o delle scimmie - è altamente probabile siate piuttosto resistenti alla malattia causata dal virus ora segnalato (piuttosto esiguamente) in paesi non africani.

I dati attuali indicano che il vaiolo delle scimmie non è un granché contagioso per gli esseri umani - il suo indice R0, che è il termine usato per descrivere la capacità di una malattia infettiva di diffondersi da uomo a uomo, è molto basso (forse sotto all'1). Anche in questo caso, si tratta di un'ottima notizia per il suo contenimento. Un R0 di <1 significa generalmente che (anche in assenza di distanziamento sociale o di altre misure di contenimento), per ogni persona già contagiata, in media meno di 1 altra persona si contagerà. A titolo di confronto: la variante Omicron del SARS-CoV-2 ha un R0 compreso tra 7 e 10. Un virus con un R0 inferiore a 1 può essere facilmente contenuto con i metodi standard di salute pubblica discussi in precedenza. Un virus con un R0 di 7-10 invece non può essere contenuto, e si diffonderà rapidamente in tutto il mondo, come abbiamo visto con le varianti Omicron. Nel caso di un virus con un R0 pari o inferiore a 1, i tradizionali metodi di contenimento delle malattie infettive - come il rintracciamento dei contatti e l'identificazione/isolamento dei soli individui infetti - possono essere più che sufficienti per controllare il virus. Ora, il fatto che il vaiolo delle scimmie si stia diffondendo da uomo a uomo (invece di derivare solo dal contatto tra una persona e un animale infetto) non è una buona notizia, ma dato che la trasmissione sembra avvenire da contatti molto stretti, significa che può essere facilmente contenuta senza ricorrere a una campagna di vaccinazione di massa della popolazione. In questo tipo di circostanze, quando c'è un'epidemia significativa la vaccinazione generale viene spesso limitata al solo personale sanitario e/o di primo soccorso che ha maggiori probabilità di entrare in contatto con una persona infetta. Per contribuire al contenimento, usare una vaccinazione - che sia "ad anello" o ad ampio raggio - è comunque generalmente inutile, e potrebbe addirittura essere controproducente, a seconda della sicurezza del vaccino utilizzato - tenendo presente, infatti, che nessun farmaco o vaccino è mai perfettamente sicuro..

Permettetemi di raccontare una storia personale, per illustrare questo punto. Dopo gli eventi dell'11 settembre e delle lettere all'antrace, accettai un lavoro che prevedeva lo sviluppo clinico di un'ampia gamma di vaccini di biodifesa, nell'ambito di un contratto stipulato tra il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) e la Dynport Vaccine Company. Una delle indicazioni del vaccino su cui lavoravamo era la prevenzione del vaiolo. Il Vicepresidente degli Stati Uniti dell'epoca, Dick Cheney, sosteneva la necessità di una vaccinazione di massa contro il vaiolo, perché si riteneva che ci fosse qualcosa come l'1% di possibilità di un attacco bio-terroristico che comportasse la reintroduzione del vaiolo negli Stati Uniti. E quindi cominciarono a distribuire agli operatori sanitari e ai primi soccorritori di tutti gli Stati Uniti il vaccino antivaioloso vivo attenuato che già esisteva. Dopo un po’ iniziarono a circolare numerose segnalazioni di danni causati da esso. Mi venne affidato il compito di esaminare i registri storici della campagna vaccinale antivaiolosa del Dipartimento della Difesa, in merito a questo tipo di "eventi avversi". Gli eventi avversi conseguenti alla somministrazione di questo vaccino vivo attenuato erano già ben noti, e generalmente rientravano in due categorie. In alcuni casi, un piccolo sottogruppo di giovani combattenti e reclute presentava un difetto immunologico, non rilevato in precedenza, che li aveva portati a sviluppare un'infezione persistente provocata dal virus vivo attenuato utilizzato nel vaccino dell'epoca. L'altro gruppo sviluppò sintomi più lievi, tra cui quella che oggi sembra essere una mio- /pericardite associata al vaccino, tipicamente ascrivibile ad un processo autoimmune. Questi problemi erano rischi noti già all'epoca in cui la vaccinazione antivaiolosa era comune (e il vaiolo non era stato debellato), e quindi non furono una sorpresa quando lo stesso vaccino fu riproposto nel presente. Il vaiolo era però stato debellato, e il pessimo scenario del signor Cheney non si è mai verificato. Tutte quelle persone fatte vaccinare e rimaste danneggiate, per proteggersi da una minaccia che non esisteva, sono un ottimo esempio di rapporto rischi-benefici completamente sbagliato. Solo rischio, nessun beneficio.  E, opportunamente, la campagna di vaccinazione antivaiolosa fu interrotta.

Determinante da rammentare è:
- questa non è influenza, o Covid
- questo virus muta lentamente
- non è altamente infettivo
- l'immunità acquisita naturalmente è potente e di lunga durata
- i vaccini contro gli Orthopox sono solitamente a protezione incrociata
- il rischio di fuga immunitaria è molto, molto basso
- la diffusione di questo virus può essere prontamente fermata con misure di salute pubblica classiche, semplici e poco costose.
Se fosse diversamente, avremmo già sperimentato una pandemia di vaiolo delle scimmie decenni fa.

Il grado di severità della malattia del vaiolo delle scimmie può variare a seconda dei diversi cladi (riscontrabili in diverse regioni dell'Africa, il che suggerisce che il virus esiste da molto tempo). Fortunatamente, questo specifico clade è meno grave e in Africa sembra essere endemico. Purtroppo è stato studiato di rado, e quindi si sa relativamente poco sul virus e sulla malattia umana associata, principalmente proprio perché la minaccia infettiva sulla popolazione in generale è così bassa.

La giornalista di STAT News Helen Branswell ha recentemente intervistato gli esperti del CDC e ha pubblicato un eccellente riassunto della presentazione clinica:

"Da uno fino a tre giorni dopo la comparsa di febbre, appare una caratteristica eruzione cutanea, che spesso inizia sul viso. Molte condizioni possono causare eruzioni cutanee, ma l'eruzione del vaiolo delle scimmie presenta alcune caratteristiche insolite, in particolare la formazione di vescicole sui palmi delle mani. Nei paesi in cui è endemico, si ritiene che il virus si diffonda alle persone principalmente dagli animali infetti quando le persone uccidono o preparano la carne di animali selvatici per il consumo.
Una volta che il virus salta alle persone, la trasmissione da uomo a uomo può avvenire attraverso le goccioline respiratorie - con saliva contaminata dal virus che può infettare le membrane mucose di occhi, naso e gola - o attraverso il contatto con le lesioni da vaiolo delle scimmie o coi fluidi corporei - col virus che entra attraverso piccoli tagli nella pelle. Può essere trasmesso anche attraverso il contatto con indumenti o biancheria contaminati da materiale proveniente dalle lesioni del vaiolo delle scimmie".

Nel 2003 ci fu già un precedente focolaio di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti. Quel particolare scoppio della malattia, il primo mai segnalato al di fuori dell'Africa, venne ricollegato all'importazione di piccoli mammiferi dal Ghana. Come dimostrato da quella occasione, più animali possono contrarre la malattia: durante quell'epidemia, risultarono positivi al virus anche ratti e scoiattoli giganti, che poi lo diffusero ai cani della prateria venduti come animali domestici in diversi stati del Midwest (secondo il CDC). 47 persone contrassero la malattia da quei cani della prateria. Si tratta di una storia importante e significativa, perché il focolaio attuale sembra essere dovuto a una trasmissione da uomo a uomo, senza un singolo individuo rintracciato come caso zero. Nel corso degli anni si sono poi verificati alcuni altri focolai al di fuori dell'Africa, a causa di viaggiatori provenienti dalla Nigeria. Attualmente si ritiene che in Nigeria il virus del vaiolo delle scimmie sia molto più comune di quanto sia mai stato riportato. 

Esiste un vaccino, autorizzato negli Stati Uniti nel 2019 per le persone di età pari o superiore ai 18 anni, che protegge dal vaiolo e dal vaiolo delle scimmie: il Jynneos, della Bavarian Nordic. Un secondo vaccino, ACAM2000 prodotto dalla Emergent Product Development, protegge dal vaiolo e si ritiene che offra anche una certa protezione contro il vaiolo delle scimmie. Entrambi i vaccini sono autorizzati solo per le persone considerate ad alto rischio di contrarre la malattia, perché non sono del tutto sicuri. Durante l'epidemia di vaiolo delle scimmie del 2003 negli Stati Uniti, il vaccino contro il vaiolo venne somministrato solo a persone considerate ad alto rischio.

Gli Stati Uniti hanno già scorte di vaccini nello Strategic National Stockpile (SNS), una misura di sicurezza contro le emergenze di salute pubblica.


"Per combattere un'emergenza da vaiolo, l'SNS conserva una quantità di vaccini antivaiolosi sufficiente a coprire l'intera popolazione degli Stati Uniti. Inoltre, l'SNS dispone di farmaci antivirali che possono essere utilizzati per trattare le infezioni da vaiolo, se necessario", ha dichiarato via e-mail un portavoce del Dipartimento alla Salute e Servizi Umani (HHS). A mio parere, l'acquisto di 119 milioni di dollari di vaccino antivaioloso appena autorizzato dall'HHS statunitense e dall'amministrazione Biden rappresenta una spesa inutile e ingiustificata, a meno che non vi siano dati che dimostrino che il ceppo attuale è significativamente diverso dai ceppi storici precedenti di questo clade.

La Van Kerkhove, dell'OMS, ha fatto notare che "alcuni di questi farmaci sono stati autorizzati utilizzando quella che è nota come "la regola dell'animale", in base alla quale ci si affida ai dati di efficacia sugli animali, come surrogato, poiché la mancanza di vaiolo in circolazione non consente di testare l'efficacia dei vaccini o dei farmaci sulle persone. Di conseguenza", ha detto, "qualsiasi prodotto di questo tipo potrebbe essere utilizzato solo nel contesto di una sperimentazione clinica".

"Le opzioni ci sono. Dobbiamo solo assicurarci che questi prodotti vengano utilizzati in modo appropriato. Uno degli aspetti legati ai vaccini è che vogliamo assicurarci che, se arrivassero ad essere necessari e utilizzati, lo siano tra le popolazioni che ne hanno più bisogno. Non c'è un'ampia offerta di niente al momento". 

Tuttavia, si è detta fiduciosa che il focolaio possa essere tenuto sotto controllo. 

"Quello che dobbiamo fare ora è concentrarci sull'arresto della diffusione. E possiamo farlo. Possiamo farlo con la comunicazione appropriata, con i test appropriati... con l'isolamento di supporto e le cure cliniche necessarie, con la protezione degli operatori sanitari", ha dichiarato la Van Kerkhove (STAT News).

L'organizzazione GAVI finanziata da Bill Gates ha fornito la propria valutazione della minaccia sanitaria rappresentata dal vaiolo delle scimmie, e potete trovarla qui. Molti lettori di questo spazio non saranno sorpresi se giudicherò questa valutazione GAVI della minaccia, massicciamente distorta verso l'esagerazione. Un esempio ne è, il parallelismo fatto tra vaiolo delle scimmie ed ebola:

"Analogamente a virus come l'Ebola, la trasmissione avviene solo in prossimità di lesioni, fluidi corporei, goccioline respiratorie o materiali contaminati come lenzuola o vestiti"

L'articolo riporta anche la seguente, sfacciatamente falsa, disinformazione:

"Benché i sintomi si attenuino spesso nel giro di un mese, un caso su dieci può essere fatale. I bambini sono particolarmente esposti."

Ecco il risultato del mio fact-check, da esperto qualificato in materia (1)


La sopra citata affermazione del GAVI non è altro che una re-interpretazione in chiave molto distorta di un rapporto dell'OMS (2), in cui si asseriva:

"Nel 2020, l’OMS ha riportato [in Congo] 4.594 casi sospetti di vaiolo delle scimmie, tra cui 171 decessi (rapporto di mortalità del 3,7%)".
I casi vennero catalogati sospetti, perché la conferma richiede il test PCR che non è facilmente disponibile nelle aree endemiche.

I lettori ormai sensibilizzati a questo tipo di manipolazione e strumentalizzazione delle informazioni, noteranno subito due cose fondamentali da quel rapporto:

1°: la mortalità riportata era del 3,7% (e NON 10% - cioè "1 caso su 10"- asserito dal GAVI) su casi SOSPETTI, non confermati.
2°: questo tipo di campionamento è altamente polarizzato verso le condizioni di malattia più gravi: raramente i paesi rilevano, e quindi non segnalano all'OMS, i casi di malattia lieve.

Dunque, è reale la minaccia biologica? È imminente? Giustifica questo clamore mediatico mondiale? Due giorni fa, mentre aspettavo nella sala d'aspetto di un aeroporto per recarmi dagli Stati Uniti al Regno Unito, ho visto passare un servizio della CNN da togliere il fiato, con cui riferiva di questa "minaccia" e mostrando al contempo immagini di repertorio di pazienti affetti da VAIOLO. Questo è il classico esempio di fearporn della sanità pubblica, a mio avviso, e la CNN dovrebbe essere punita per fare irresponsabile propaganda, mala-informazione e dis-informazione, con la scusa di fare giornalismo.

La mia opinione medica, basata sulle informazioni attualmente disponibili, è quindi che il vaiolo delle scimmie:
- è un virus e una malattia endemica in Africa
- emerge sporadicamente dopo la trasmissione all'uomo da ospiti animali
- si diffonde tipicamente attraverso il contatto umano ravvicinato
- è facilmente controllabile con le classiche misure di salute pubblica
- non ha un alto tasso di mortalità

Quindi, a meno che non intervenga una qualche alterazione genetica - che sia per evoluzione o per manipolazione genetica intenzionale - non è una minaccia biologica significativa, e in passato non è MAI stato considerato un patogeno ad alto rischio.

Perciò BASTA con lo sdoganamento di paura, mala-informazione e dis-informazione (come questa sotto)

A dx: immagine del "Fuoco di D.Antonio", cioè l'Herpes Zoster
A sx: la stessa immagine usata PER il "vaiolo delle scimmie"

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Dalla mia intervista a The New American (video visibile su Rumble):

"Una massiccia presa di potere da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità delle Nazioni Unite e dell'amministrazione Biden - col World Economic Forum e Bill Gates sullo sfondo - rappresenta un tentativo di sovvertire le sovranità nazionali e di costruire un governo mondialista con un regime totalitario", ha ammonito il pioniere dell'mRNA Dr. Robert Malone, in questa intervista rilasciata ad Alex Newman durante il programma "Conversations That Matter" di The New American. Questo è un "reato passibile di impeachment, da parte di Biden", ha detto, avvertendo delle estreme conseguenze che si avrebbero se si permettesse a questa iniziativa di andare avanti. Il Dr. Malone chiede che i criminali siano ritenuti responsabili e che tutti gli americani si oppongano a questa presa di potere".

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(1) "Pants-on-fire" è una espressione colloquiale che indica l'elevato numero di bugie dette da qualcuno (solitamente poi scoperte) o il loro grado di sfacciata falsità, al punto da "mandare a fuoco i pantaloni" (il nostro "prendere per i fondelli" o peggio...). Qui, il dr. Malone denuncia la falsità dell'asserzione del GAVI, avvalendosi ironicamente di una delle immagini usate da un sito di pseudo-factcheckers (PolitiFact) - NdT

(2) ATTENZIONE: il link inserito da Malone il giorno in cui ha scritto questo articolo, e che conduceva al rapporto OMS in questione del 1° Ottobre 2020, è stato nel frattempo CANCELLATO dal sito OMS in Maggio 2022! In quel report, l'OMS affermava cose ben diverse da quel che si legge ora che è partita la nuova operazione 'terrore'. Lo abbiamo ritrovato con la WayBack Machine di Internet, e abbiamo sostituito il link del dr. Malone. (https://web.archive.org/web/20201003175725/https://www.who.int/csr/don/01-october-2020-monkeypox-drc/en/) - NdT


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dr. Robert W. Malone
Monkey Pox. Truth versus Fearporn
21 Maggio 2022

Traduzione italiana per TdML
Daniela Brassi